«Nel bel prato d’Italia c’è odore di bruciato.
Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende.
Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende!»
(Roberto Roversi, da Le parole incrociate di Lucio Dalla)
12/01/2014 di Alberto Soave
«Nel bel prato d’Italia c’è odore di bruciato.
Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende.
Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende!»
(Roberto Roversi, da Le parole incrociate di Lucio Dalla)
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Hanno cercato di seppellirci. Non sapevano che eravamo i semi. Proverbio messicano |
Gufo a chi?
Ciò che unisce i geni è la ricorsività. Il moltiplicarsi dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli è una tipica situazione ricorsiva. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Situazione propizia dal punto di vista intellettuale ma pericolosa dal punto di vista psicologico. L’artista genio e un po’ folle Lucio Dalla, (Roversi ricordava le sue “pazzie”, un po’ come il Vasari ricordava quelle di Leonardo da Vinci), rientrava in tal genere. Nel suo videoclip della canzone Ciao, inizia con un’inquadratura su una spiaggia in cui l’artista e due suoi amici suonano e cantano la canzone, ampliando l’immagine si scopre essere una battigia costruita su un bastimento che solca i mari del mondo, riprendendo i temi della canzone. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. “Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo”. Grazie.
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Sto leggendo “La visione di parallasse” di Slavoj Zizek, e tu mi vieni a parlare di ricorsività dell’immagine. Aiuto! Vado in confusione…
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